Dissertazioni

venerdì 21 ottobre 2011

In un modo o in un altro.





Mi piacerebbe, di grazia, parlare l'italiano come si conviene, come i nobili d'un tempo; senza alcuna fretta nel dire, quella fretta che tronca le parole e rende tutto indistinguibile borbottio.
Mi piacerebbe intonarlo, con voce maestosa, per dargli un senso e un peso diverso per ogni palpitazione dell'animo mio.
Mi piacerebbe chiudermi in me stesso, alle volte, ma poterlo dire senza tremore nella voce, come accade ai più per questo senso di impotenza che ci sovrasta tutti.
E mi piacerebbe parlarti, come non ho mai fatto, per raccontarti di quella pena docile e tremenda che mi delizia il dì e mi atterrisce a notte.
E mi piacerebbe scriverti, non le solite quattro parole che non so neanche mettere insieme, ma quelle altre che non conosco molto bene, quelle che non mi arrischio a usare per non cader in errore... e lasciarti perplessa.

Perché è così che finisce tutte le volte: che non riesco a dirti...

(Message to Bears - Snowdonia)

1 commenti:

Evìta Lavita ha detto...

non solo non cammini più, ma neanche più zoppichi...

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