Dissertazioni

martedì 19 aprile 2011

Foglie al fiume...

 

(Muse - Blackout)
17 Agosto 1981

Credimi,
Lidia,
a volte il cuore è così debole e pieno di incertezze che soltanto una fede davvero inscrollabile nelle cose a cui teniamo ci darebbe la forza per andare avanti. E resistere.
Cara Lidia, è ormai tantissimo che i nostri sguardi non s'incrociano ma nemmeno per un attimo ho dubitato del posto che hai nel mio cuore.
Eppure sovente mi chiedo quante ne avrai lette di tutte queste lettere che ti scrivo nei ritagli di tempo che riesco a trovare. Quante te ne saranno arrivate?
Ma soprattutto, come stai?
Come stai, Lidia?

C'è un vento inquieto stasera. Spinge la persiana contro la finestra e fa vibrare la poca luce che riesce a passare attraverso le fessure. E' un movimento irregolare e caotico. Ma anche lui, come tutto, segue la sua logica. E la sua logica è l'insieme.
Tutto è collegato, Lidia.

Quando mi hanno raccontato di lei, di quello che è successo, di come è andata a finire... a stento sono riuscito a trattenere le lacrime. Insieme alle forze sono venute a mancare tutte le aspettative, i desideri, tutte le mete che mi ero prefissato di raggiungere.
Ed è scomparso tutto, insieme a lei.

Aspettami, Lidia.
Tornerò.

4 commenti:

Unknown ha detto...

le lettere di una volta, quelle scritte su carta, ripiegate accuratamente in busta, affrancate e spedite, avevano tutte un altro fascino.

Anonimo ha detto...

che vuol dire sovente?

Anonimo ha detto...

meglio lidia o liliana?

lo zoppo ha detto...

Lidia.

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